domenica 6 maggio 2012

"La Letteratura in Musica"

La musica, da sempre, ha avuto un legame particolarmente stretto con la letteratura e in modo particolare con la parola in sé. Fin dai tempi dei greci la musica, la così detta "mousikè" era la poesia cantata.
Se pensiamo poi al Trecento, ricordiamo che fu  proprio la "poesia per musica" a costituire un genere specifico che aveva una precisa struttura metrica con strofe, versi regolarti ecc, cose che ancora oggi troviamo sempre nelle canzoni.
Un grandissimo poeta che ha segnato la letteratura italiana "si dilettò in suoni e canti". Stiamo parlando di Dante che, già nel Convivium, elevava la canzone a forma poetica per eccellenza, ricca di sentimenti e pensieri.
Significativo fu poi il caso di Petrarca in cui, una poesia pura, affidata ai compositori, creava una forma musicale "ad hoc".
Tra il Cinquecento e il Seicento, nacque il melodramma e con esso il canto a una sola voce. La storia dell'opera del Seicento e Settecento ruota tutta attorno alla melodia, al suono e con la musica al testo. Alla ricerca di questa unità si mossero i Romantici per i quali la musica era il fulcro che sosteneva tutte le arti e al quale tutte sarebbero tornate.
Qui sorge spontaneo citare Leopardi che dice: "La musica consta inseparabilmente di suoni e armonia e l'uno senza l'altro non è musica". E ancora: " Le altre arti imitano ed esprimono la natura da cui si trae il sentimento, ma la musica non imita e non esprime che lo stesso sentimento in persona, ch'ella trae da se stessa e non dalla natura". Quindi è evidente che solo la musica ha potere diretto sull'animo umano e su quello degli animali, perchè il suo privilegio legato al suono è proprio quello di toccare il sentimento umano in maniera immediata.
Il poeta romantico in generale cercava di creare una nuova musica verbale. Da questo sfondo emersero la teorizzazione e la pratica poetica, drammatica e musicale di Wagner. Il ritorno all'unità originaria è stato da lui espresso con la forza di un'immagine carnale: “La musica, intesa come donna, deve necessariamente
essere fecondata dal poeta, inteso come uomo”. 
Wagner e la sua discendenza musicale rimasero un punto di riferimento per gli scrittori al volgere tra Ottocento e Novecento.


Miriam Nobile

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